L'AMORE NON E' IL SONETTO DI PETRARCA
Levinas configura l'amore attraverso il volto dell'Altro.
L'alterità, lo sguardo diverso, che supera l'idea dell'Altro in me, rapportandomi con il vero Altro. Che non è me, è separato, irriducibile, ma è anche debole, minacciato di sopraffazione come me. Grida "non uccidere" sulla base di un rapporto che come fondamento ha l'amore, un amore senza eros, in cui il momento etico e la responsabilità verso il prossimo dominano le passioni.
È presa su di sè del destino
altrui.
Daria Brunetti, in arte Darcy, oggi cestina le cenette al chiaro di luna come
definizione di amore.
No, l'amore non è il sonetto di Petrarca, nè la lagnosa canzone in onda su
Radio Italia.
È qualcosa di molto più
banale e naturale.
Essere umano, nobile vivente dalle concezioni auliche pronto ad elevarti un
gradino sopra tutti per via della tua smisurata forza della ragione che scateni
sia pro che contro te stesso, ritorna in te, scappa via dai formalismi del
labor limae e ritorna nella magnifica Arcadia naturale. Non puoi semplicemente
abbandonare il passero di Lesbia e la scarpetta di Cenerentola con tutte le sue
implicazioni freudiane? Appartieni ad Animalia, vivi l'amore come tale.
Fra animali non esistono
discriminazioni, non esiste orientamento sessuale, esiste il flirt ricreativo,
esiste il procreare. I delfini si innamorano, ridono, giocano insieme, si
riproducano con il geneticamente più predisposto. Leoni e leonesse stesso.
Anche noi esseri umani, ma per qualche motivo e sfruttamento ossessivo di
ragione circoscriviamo il nostro sentimento intorno a parametri dettati dal
poeta di punta con parole folgoranti o la dottrina pedissequa di Hollywood del
vissero felici e contenti. E dopo in quel di New York?
Ritornando alla vita reale
con il 50% dei matrimoni americani terminati annualmente in divorzio, forse i due
innamorati da film sono in un'aula di tribunale discutendo chi dei due debba
avere la villa in campagna, o forse uno dei due ha l'amante in cerca di una
boccata d'aria fresca nella possibile noia matrimoniale.
Levinas ha ragione, se si vuole parlare di amore, Eros é il peggiore da
prendere in esame. Eros è scostante, non è responsabile, è una freccia che
viaggia pericolosamente veloce e non ha la punta arrotondata. Ferisce e
sanguina, uccide, e non ha niente della rivisitazione della nostra esistenza, scaturita
dal volto dell'altro. Il confronto è morte, e la comprensione di un
distante, il fallimento del dio figlio di Venere. Eros è egoista, idealizzante,
pigmalionico e fugace.
I Greci lo sapevano, Eros non è neanche eterno, figlio di povertà e espediente,
non riesce a stare fermo, più un mendicante, centro di attrazione nervoso e
saltellante. Così distinguevano amore in vari tipi, il già citato Eros, l’amore
erotico, culmine di scintilla che porta i due amanti (parola bellissima ed
ingiustamente mortificata da secoli di moralismi) si verifica quando
l’attrazione fisica e sessuale portano gli manti a stare insieme fisicamente.
Poi ecco Philos, amore in amicizia, platonico e intellettualmente ispirato, e
Storge, l'amore familiare e parentale. Eros solo non può basta. Eros non fa
rima con matrimonio, fidanzamento, convivenza o figli, l'erotico è passione
lampante e per diventare qualcosa di più serio e moralmente accettabile, ha
bisogno di philos. Ed anche per durare si intende.
La più grande bugia che si possa dire è il giurare amore eterno a qualcuno, sia
in matrimonio, sia nel messaggino smielato su instagram. Perchè? Perché
bisognerebbe essere sicuri che il sentimento in questione non sia solo Cupido,
ma qualcosa di più profondo: amicizia.
Presente l'amica invidiosa con brutte esperienze alle spalle che affermava che
il fidanzato non debba essere un amico?
Niente di più sbagliato, vi
ha appena trascinate fra le braccia di ormoni e feromoni, eros è questo, no?
Senza versi, senza rime
baciati, i capelli d'oro sparsi di Laura, ciò che muove le frecce è
ciò che di più animale ci sia. Partiamo dai feromoni, di solito affibbiato alle
falene che vanno in continuazione a sbattere nelle serate estive contro le
lanterne, l'essere bipede con una passione per il logos che siamo, ne è
identico, uguale. E questi stessi ci spiegano il tanto decantato colpo di
fulmine da un punto di vista biologico, e no, non c'è alcun innalzamento
morale, ma pura sopravvivenza e odore. Gli ippopotami donna usano i loro
escrementi per attrarre il maschio più forte necessario per l'accoppiamento,
noi ci riempiamo di fragranze passionali o lasciamo fare alla pelle nell'incavo
del collo. Siamo votati alla sopravvivenza della specie ed a cosa per noi ne
sarebbe più funzionale, i canoni di bellezza non sono solo pulsioni di Anna
Wintour, in parte sono canoni di salute e selezione. Puntiamo tutti
al partner che per il nostro animale interiore è la migliore opzione
disponibile sul mercato per un corredo genetico funzionale in una continua
evoluzione.
L'uomo di Neanderthal non è scomparso per caso, si é accoppiato con il coetaneo
sapiens, ed é scomparso nella miglioria genetica del sapiens sapiens. Se una
selezione sessuale non ci fosse, magari saremmo già scomparsi, mangiati,
annientati, oppure quadrupedi. Il sesso come primo scopo ha la procreazione, ed
è dentro di noi in ogni momento, dell'attaccamento alla madre, e persino nei
nostri gusti estetici. Un colorito abbronzato sarà in maggioranza preferito
perché baluardo di buona salute, dei fianchi più larghi, seni prosperosi e
sedere abbondante, risvegliando disegni ancestrali di maggior fertilità. L'uomo
primitivo non sapeva cosa accadesse perfettamente anatomicamente durante il
parto, eppure istintivamente sapeva che l'accoppiarsi con una donna più
piazzata ed in buona salute sarebbe stato più vantaggioso.
L'elemento determinante nella scelta di un partner diventano così i geni in una
attrazione che viene percepita nel piccolo lasso di 3-4 minuti. Neanche la
macchina di lusso, abiti eleganti, posso raggiungere l'efficacia degli istinti
di sesso e fecondità, benché possano aiutare in quanto raccordo di un miglior
contesto sociale ed economico, e di conseguenza luogo migliore per la prole.
Così vai al supermercato, entri, carrello in mano e noti un commesso, un
passante, individuo non ben identificato, che ha il lobo dell'orecchio simile
al tuo, stesso volume polmonare, jackpot genetico ed è fatta. Da uno sguardo
estrogeni e testosterone selvaggi cominciano a danzare, materiali, sorge il
desiderio sessuale, si crea attrazione verso il prossimo:
è solo la prima fase
dell'innamoramento.
Ora cominci a sudare, il battito cardiaco aumenta pericolosamente, é come se
fossi in pericolo e tu dovessi scappare. È l'adrenalina che parla per te, il
tuo corpo è in pieno stress. La dopamina genera in te benessere e potere, si
sviluppa un attaccamento, questo rush potrebbe diventare terreno per una
dipendenza, stesso meccanismo di un'anfetamina. Giunge rapida la
feniletalimina, eccitante, leggera vertigine, il tuo stomaco ospita farfalle.
Assaggiamo del cioccolato nei suoi bellissimi occhi, e la serotonina ci assale
con gioia, meglio di uno Xanax o qualsiasi antidepressivo. Terza fase:
ossitocina e vasopressina. Il primo consolida un legame, è possesso, è lo
stesso ormone secreto da madre e figlio durante il parto. L'ultimo è
fedeltà, secreto post orgasmo. Ed endorfine. Tante, troppe, il piacere inonda,
amore oppio del cervello. E papaveri salvi.
I nostri due innamorati in soggetto conosciuti al
supermercato, vivono così in un mondo rosa, passione, cenette, sesso
selvaggio, tutto é bello, potresti essere povero, squattrinato, vivere sotto un
ponte e saresti felice. Tu e il tuo partner siete in questo momento due
drogati, l'adrenalina iniziale vi stava proprio avvisando di questo pericolo e
obnubilamento dei sensi. Dipendenti, e non esiste riabilitazione per salvarvi
finché sarete insieme, o almeno fino a 18 mesi. Non vi preoccupate, non vivrete
molto a lungo in ecstasy e perfeziona, comincerete a tornare sulla terra molto
presto, arroccandovi nella fase sazietà. Tranquilli, nessuna noia, diventerà
molto presto disgusto. Odierete il vostro partner, ne vedrete ogni minimo
difetto, gli ormoni stanno svanendo e così Eros, servirebbe un altro collante
fra di voi eppure è così difficile da trovare.
Inizia lo sbuffare, se prima
adoravate i suoi occhi grandi, ora notate che sono leggermente storti e come vi
irritino le sue battutine fuori luogo.
Bene, smettete di litigare, cari ragazzi siete davanti ad un bivio. Rivolete e
non potete proprio fare a meno delle emozioni di un tempo, sarò dura,
lasciatevi. Non le riproverete mai e se non siete pronti ad immergervi nella
parte più complessa e profonda di un rapporto, trovate altro, i rush sono
finiti, e sappiamo tutti come ogni ex tossico muoia solo di massaggiare un
pizzico della "roba". Se il lasciarsi vi dovesse risultare troppo
duro e credete ciecamente nell'infinito perfetto amore, anche qui le strade si
diramano.
Prima strada: entrerete in
una spirale di bugie, litigi, insoddisfazioni e tradimenti, promesse aeriformi
in nome di un'altra dose di endorfine. Vi lascerete, state solo post-ponendo il
momento. Seconda strada: riuscite a passare oltre le incomprensioni. Bene,
prendetevi per mano, benvenuti nella fase pazienza, ora il vostro obiettivo
sarà altrove, sarà philia e rispetto. L'eros di prima, carissimi non tornerà
più, ne guarderete in contorni con nostalgia mentre entrerete in un mondo fatto
più di sorrisi, parole e intesa.
Eppure sotto sotto, il leone
in voi richiama il suo monopolio, lo sentite ruggire, ardere. Non può essere
sopito a lungo, e benché quel ragazzo conosciuto al supermercato lo amiate con
tutte voi stesse tanto da prodigarvi ogni mattina per separarne le mutande
bianche dalle nere per il bucato in una lavatrice comprata con i punti
supermercato (Dio benedica la Conad), ed anche con il prezzemolo fra i denti e
la barba incolta riusciate platonicamente a trovarlo sexy mentre osservate
sognanti il protagonista di una soap opera dal petto allenato, vi guardate allo
specchio e pensate che forse voi siate ancora merce vendibile, come sarebbe
potuta essere la vostra vita se quel giorno non aveste acquistato il prosciutto
di Parma, quali altre emozioni possano aspettarvi nel mondo lì fuori. Possibile
che quell'uomo o quella donna sia l'unico/a che amerete per tutta la vita? Che
sia il vostro vero amore? Riflettiamoci, tocchiamo gli 8 miliardi di individui,
quanta possibile c'è di incontrare il proprio amore eterno nel vostro stesso
paese nel reparto salumi? Vicina allo zero. E se quelle emozioni provate
fossero solo un esercizio della parola amore, propedeutico a qualcosa di più
grande, magari delle scintille più durature. E se il vostro amore fosse in
Africa? O un ricco sceicco che vi regali un'intera casa di moda e non una rosa
spelacchiata il giorno del dimenticato anniversario? Cara mia o caro mio, non
sei soddisfatto e miri per le stelle in un perpetuo desiderio. No, non lo
raggiungerai mai e quel desiderio non é incarnato dal partner che ti ritrovi
dormiente sul divano. Quel desiderio non è neanche l'attore dal petto villoso,
non è il sorrisone del panettiere sotto casa, quel desiderio non esiste. É
eterno inappagato, ramingo indefinito nei meandri della tua mente relegato ai
fili sfrenati della tua immaginazione. Il tuo amore ideale esiste solo nella
tua testa, sei così rapito da una tensione desiderante senza scampo, un
labirinto di pulsioni reali e materiali che non bastano mai. Un giorno morirai,
sarai sottoterra, e neanche allora quel desiderio sarà stato appagato. Perché
ciò che desideri è infinito, senza estensione e tempo, ma le tue cellule
invecchiano, l'elastina scarseggia,il tempo ticchetta ed ogni corpo
limitato in giorni. Vorresti un eros perpetuo, i primi attimi di relazione in
un loop infinito, vuoi risentire endorfine nel tuo sangue, caro drogato
reticente. E non ci sarà philia che ti salvi. Non è le stessa cosa,
dell'individuo accanto amerai ogni cosa, finché non raggiungerai con lui il più
puro dei legami svincolato da ogni soddisfazione sessuale, non animale, ma
intrinsecamente umano: amicizia.
L'amicizia è il matrimonio
delle menti, logos che incontra il suo speculare, impulso nervoso con impulso
nervoso, a far l'amore qui sono i sintagmi, l'orgasmo è sintesi di
un'argomentazione. Questo non svanisce. Philia è eterna, i due amanti dopo aver
così tanto faticato per trovare la propria mente gemella, non si staccheranno,
il disguido movimento, concordia stasi divina. Collaborano, agguantano insieme,
costruiscono e mirano alle stelle di un equilibrio esente da turbamento. Questo
é a- suffisso privativo- eros, il bene velle catulliano, contrario a odio, raro, e permeato di fides. Il bene velle eterno è condizione necessaria, ma non sufficiente per un
appagamento complessivo, la sfera animale non va tralasciata, eros con i suoi
tumulti dove lo mettiamo, e gli ormoni come smettiamo di produrli. È
impossibile. Perché allora tormentarsi, perché non poter avere sia philia che
eros in coesistenza? Oppure perché non crogiolarsi in continuo eros, se la
lontana ed ispirante philia sembra utopia? Caro lettore, benvenuto nel dilemma
del tradimento. Discutiamone, quante volte effettivamente la donna o l'uomo
diventata amante arriva a prendere il posto di partner? Poche, nonostante i
turbini passionali, nella maggioranza si ritorna a casa, nelle braccia del
proprio partner, si quieta cupido ruggente e ci si riabbandona al bene velle
domestico, giurando ancora amore per la donna dai bigodini in testa e l'uomo
con le chiazze di dentifricio sulla maglia. Ci si ripromette di non cadere più
in tentazione carnale, come se il misfatto fosse peccato, e non la più semplice
delle inclinazioni naturali.
Configurando Eros con Philia una parola stride, ma giá strideva ai tempi dello
smoking e dell'abito bianco, e questa parola è "eterno". Accostare
scostante passione amorosa a costruttiva danza delle menti é crimine di
atrocità contro la razza umana. L'uomo con le catene del fidanzamento e del
matrimonio e convenzioni sociali pre selezione naturale
darwiniana, si é dato il colpo di grazia da solo. Philia è rara e solida, quasi
introvabile coincidente con Eros, ma il dio dal pannolino no, è onnipresente,
ballerino, viaggia ovunque di cuore in cuore. E se il sentimento fra di voi
dovesse essere solo fase innamoramento, queste due parole saranno la firma per
il vostro omicidio. Ed anche se dovesse avere inizialmente entrambe, philia e
eros, dopo un po' con la scomparsa dell'ultimo vi accorgerete di essere una
barca che prende acqua. E guardatela quella persona dalla genetica perfetta
diamine, quello che state facendo non è tradimento. Mandate all'aria
le ipocrisie del "ha guardato un'altra". Datevi il diritto
di essere felici secondo natura, deliziatevi di entrambe Philia ed Eros
distaccate come sono, toccate corpi e assaggiate la vostra mente preferita
scelta, accumunate natura e il vostro dono di logos.
Tu non sei monogamo, sei naturalmente poligamo. Nessuno dei tuoi parenti più
vicini lo è, né gorilla e neanche scimpanzé. Nemmeno felini e che si dica,
neanche tanto gli albatri, di loro parleremo dopo. In Animalia
rapporti eterosessuali e omosessuali fra partner diversi sono
all'ordine del giorno, aumentano la soddisfazione e migliorano le relazioni
sociali, nonché diminuire drasticamente il cortisolo. Il nostro cervello ha
bisogno in continuazioni di nuovi stimoli, o Cristoforo Colombo non avrebbe
ambito alle Indie. La dopamina ci rende euforici ed in un regime di esclusività
sessuale lottiamo contro le pulsioni biologiche dirette alla novità. È come
ascoltare la stessa canzone per 100 volte. Dopo un po' ci si stanca e la si arriva
a detestare, allora perché abbandonarsi allo stesso corpo per una vita intera?
La monogamia, intesa come unicità sessuale, va così a fallire nella sua
principia validità costruttiva e educativa singolare. Insomma, la monogamia,
non é la stessa merce dai bei capelli cercata su Tinder per tutta la vita, ma
evoluzione vocata alla sopravvivenza della specie. La monogamia in natura è
Stroge. Amore parentale, unione di cromosomi, DNA ereditato a metà, lo
spermatozoo che nella sua corsa forsennata giunge alla sua meta. Gli albatri
mantengono lo stesso partner perché funzionale alla protezione e proliferazione
delle prole, lo stesso i lussuriosi leoni. Il cucciolo appena nato avrà dei
genitori uniti fra loro per il suo bene e accrescimento.
Stroge è amore di basi
azotate, temporaneo, votato al figlio, protettivo, la carezza della madre sulla
guancia di un bambino appena nato. È l'unica monogamia brulicante di vita e
felice.
Allora proviamoli tutti.
Un bambino in una caramelleria. Si addentra con sguardo acuto, ammira le
caramelle colorate e diversissime sognando iperglicemia.
Assaggiamole. Scegliamo la preferita. Conserviamola. Assaggiamo. Creiamo nuovi
gusti.
DARIA BRUNETTI








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