IL TEMPO, UNA CASCATA DI EVENTI A CATENA
Per
molti il fluire del tempo è dato semplicemente dal rintocco sistematico delle
lancette di un orologio, dal segnare con una crocetta i giorni che passano, dai conti alla rovescia, o dal soffio sulle candeline per farle spegnere e per
rappresentare che un altro anno di vita è appena stato affrontato.
Per me il fluire del tempo è un concetto più astratto, è una cascata di eventi a catena, infatti pensandoci bene ogni momento della nostra vita viene associato ad un evento particolare che ci ha segnati. Il tempo a volte ci scivola addosso senza nemmeno pensarci ed altre comincia a pesare in maniera incontrollabile. Farsi scivolare di dosso le giornate non è affatto un concetto amorevole, anzi ci si sente impotenti, incapaci di poter prendere in mano il proprio destino, il proprio stile di vita, ci si sente infelici e ci si lascia sprofondare nel materasso del letto mentre si fissa il soffitto grigio della cameretta.
E' questa la reclusione, è quel qualcosa di inaspettato da tutti e che non si augurerebbe mai a nessuno. Lo stare lontani chilometri dalle persone che si amano e non poterle sentire vicine nemmeno per un secondo, non poterle raggiungere, sfiorare o stringerle tra le braccia, il doversi allontanare da esse senza volerlo, lasciarsi il giorno prima del decreto con un “ci vediamo tra un paio di giorni” e ritrovarsi a doversi vedere in una data che nessuno sa. La reclusione è privarsi di quel che più caratterizza la nostra vita, la nostra amatissima routine. Privarsi delle attività che in casa quasi perdono di significato. Ma è anche sprigionare la propria creatività, ridipingere le idee come ridipingeresti la parete della tua stanza, liberare le proprie emozioni e magari lasciar soffocare nel cuscino un po’ troppe lacrime.
È sentire chi veramente ci tiene a te e nonostante ti sia lontano non fa altro che pensarti e mandarti messaggi sfogandosi con te. É sfoderare le migliori abilità dilettandosi in cucina, realizzare decupage, prendersi cura di noi stessi, cosa che molto spesso viene tralasciata nei momenti di grande stress, riposizionare gli spazi in cui si è abituati a vivere, scoprire cose delle persone che ci circondano che non avremmo saputo in altro modo. È il perdersi in uno schermo immaginando che quest’ultimo si possa rompere anche solo per un istante e possa in qualche modo catapultarci nel luogo in cui realmente vorremmo stare.
La
quarantena è stata un ritrovo, un modo per sentire un vecchio amico, un modo per
raccogliere dei bei momenti con la tua famiglia, momenti persi nella
freneticità del più comune aspetto del fluire del tempo. La quarantena è
trasformare qualsiasi luogo in una sala di una scuola di danza e riempirla di
emozioni e vitalità, liberandosi così da ogni maceria che si posa sul cuore e
da ogni pensiero sfuggente ci sia nella nostra mente.
Lo
stare chiusi dentro quattro mura porta a riflettere 24 ore su 24, potremmo dire
di non esserne abituati e potremmo anche dire che questo sia un concetto
frustrante, che faccia parte di una realtà che non vorremmo affrontare; ma
invece io dico che il riflettere su certi aspetti della vita quotidiana, della
vita che siamo abituati a vivere senza nemmeno badar troppo le nostre
sistematiche azioni porta a dei cambiamenti interiori. In me si è generato un
maggiore spirito critico ed autocritico, una voglia di rivoluzione, una voglia
di cambiare una voglia interiore di migliorarmi per migliorare la mia
quotidianità.
Il
fluire del tempo è un concetto incontrollabile, un qualcosa verso cui l’uomo
non può combattere con nessun mezzo, un qualcosa che inevitabilmente passa,
scorre, scroscia rumorosamente. Non è altro che un insieme di percezioni, le
nostre percezioni del tempo. In fondo si, siamo noi a dare importanza a
quell’orologio che ora dopo ora rintocca ridondando in tutta casa. Siamo noi a
determinare quando e come deve scorrere. Se ci troviamo con una persona con cui
stiamo così bene che vorremmo il tempo si fermasse, esso scorre così
velocemente da sembrare un battito di ciglia; se ci troviamo in situazioni
scomode il tempo si congela ed il mondo sembra muoversi in slow motion. Sotto questo
punto di vista il tempo sembra voler il contrario di quel che vogliamo noi,
in fondo si dice sempre “Il tempo è nemico” e le ragioni sarebbero davvero
infinite.
Molte
volte ho immaginato di poter fermare il tempo ma subito dopo ho capito che se
potesse essere possibile la nostra vita,perderebbe il suo scopo, così come le
nostre azioni, le nostre ambizioni. Per che cosa vivremmo? non vivremmo più per
poter raccontare ai nostri nipoti un giorno le nostre bravate adolescenziali; per raccontare le nostre esperienze da provetti viaggiatori, per poter dire “io
ho sempre voluto fare quel mestiere e sono orgoglioso di esserci riuscito”.
Il fluire del tempo ci aiuta ad essere vivi per quanto esso possa esserci nemico.
È tutto un concetto psicologico.
Lui c’è sempre stato e sembra essere infinito.
MELISSA FIORE



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