LA PAURA CHE CI ASSALE AL RISVEGLIO

Che cosa è per me il fluire del tempo? È una domanda che mi sono posta diverse volte nel corso degli ultimi anni e non sono mai arrivata totalmente ad una conclusione. Più generalmente il tempo potrebbe essere inteso come un continuo trascorrere di eventi o immagini che possono connotare accezioni negative o positive.

Ma il tempo fugge, quello che ci resta da vivere è sempre meno.  Abbiamo solo l'attimo presente e questo nostro modo di vivere, questo aspetto della nostra esistenza è una cosa che sveglia in noi un grande desiderio della vita e nello stesso tempo lo delude perché non si ferma.

Il problema di fondo è, a parer mio, che viviamo il presente costantemente addormentati, senza farci troppo caso. 

Quante volte ci facciamo scorrere addosso una giornata senza renderci conto di cosa abbiamo fatto, senza aver realmente colto, percepito, la maggior parte delle cose successe?  In quanto esseri umani, possiamo camminare, mangiare, lavorare, parlare con altri esseri umani, fare l'amore, e al contempo, in qualche misura, restare addormentati. 

Purtroppo, nel presente restiamo dormienti, non possiamo determinare nulla, né possiamo decidere cosa ci avverrà.  

Le cose cambiano semplicemente ad accaderci.  Non siamo noi che le facciamo accadere.  Eppure, mentre ci è successo, riusciamo a gustarle.  Restare nel presente non serve a nulla, se per noi il presente è come un letto in cui dormire.  Purtroppo dormiamo.  È la cosa che ci viene meglio di tutte.  Ecco perché poi finiamo per farci condizionare dal passato, perché è l’unica cosa certa a cui possiamo fare riferimento senza cadere nello sconforto per ciò che avverrà .

In questi ultimi mesi nulla mi crea più  sconforto e paura del pensare al futuro, a cosa diventerò. Per questo è meglio dormire per certi versi, ma non troppo perché quella paura che ci assale “al risveglio” è l’unico strumento e l’unica forza che ci permetterà di far qualcosa di buono nel presente.


LINDA STASI


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