TORNARE ALLA NORMALITA'... CHE DI NORMALE NON HA PROPRIO NULLA

"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza."

 

Così esordisce Ulisse nel discorso riportato nella Divina Commedia nel sesto canto  dell’Inferno di Dante. Si rivolge ai suoi compagni e indirettamente all'essere umano. L'uomo non è stato creato per vivere come un animale, ma per seguire virtù e conoscenza.

Siamo animali dotati di ragione, e non semplici esseri viventi.  

                                                                               

Sta succedendo qualcosa di grande e spaventoso nel mondo e l'uomo è l'unico a poter capire di cosa si tratta, a poter studiare il problema ed eventualmente trovare una soluzione. Più il tempo passa e più mi sembra di vivere in un mondo irreale, un po' come il mondo descritto in Matrix.

Non posso più uscire, vedere i miei amici, andare a scuola, non posso più vivere nella mia quotidianità, nelle mie abitudini, nella mia solita routine, e tutto questo per continuare a vivere, per fare in modo che questo incubo finisca il prima possibile. L'unico spazio che riconosco è casa mia, pian piano il mondo esterno sbiadisce giorno dopo giorno, le familiari vie del mio paese, che ero solita frequentare, si allontanano sempre di più dai miei ricordi, i comportamenti rumorosi e divertenti dei miei compagni di classe sono scomparsi da un giorno all'altro, eppure il sole continua a levarsi, il tempo a scorrere, e le giornate a consumarsi.

E' passato appena un mese, ma ormai la percezione del tempo mi è sfuggita di mano già da un paio di settimane. Che importa se è lunedì, martedì o sabato, il tempo è una convenzione, è stato inventato dall'uomo stesso per stabilire orari, fissare appuntamenti, rispettare impegni, e ora tutto ciò perde valore.

Mi sento immensamente grata di vivere questo surreale periodo, che certamente sarà oggetto di studio, nell'era della tecnologia, dei social network e di internet. Ho la possibilità di non perdere il contatto con le persone che amo, con i miei nonni, tra cui più di tutti mi sento in dovere di starli vicina, con mio padre, a cui sono infinitamente legata e che ormai non vedo da fin troppo tempo, con mio fratello che ha scelto di restare al nord perché lì è il suo posto, lì è dove dovrebbe stare, con le mie amiche che ero solita sentire e vedere tutti i giorni e che ora, rimangono sempre molto vicine, eppure ancora distanti, e infine con la mia migliore amica che dopo essere tornata da un lungo viaggio, non posso neanche riabbracciare.

Ma non mi sento sola, i miei amici, il mio paese, un'intera nazione è nella medesima situazione. So per certo che questo mi cambierà, che cambierà i miei genitori, i miei coetanei e la gente che ora di tempo per riflettere ne ha fin troppo. 

Le misure adottate possono essere definite dure, restrittive, rigide ma sicuramente necessarie e coraggiose.                                                                                                                                                   Perciò no, in alcun modo mi stanno privando della mia libertà, ci stanno solo offrendo una via d'uscita, e per quanto lunga e faticosa possa essere, è meglio mettersi subito in cammino e non restare indietro.

Posso ancora uscire, andarmi a fare una passeggiata, passare qualche ora all'aria aperta, ma a quale scopo? Il prezzo da pagare sarebbe troppo alto e non saremo solo noi a risentirne. Si tratta anche di rispetto e responsabilità, si tratta di dare il giusto peso a tale evento, un evento mondiale che colpisce il singolo in maniera diretta e le quali conseguenze possono essere disastrose.

Per la prima volta stiamo sperimentando l'influenza che abbiamo sugli altri, per questo non possiamo parlare di libertà personale, perché soddisfare un desiderio individuale, in questo momento, significherebbe mettere a rischio il prossimo, limitando la sua di libertà.                                                                                                                                                    

Si tratta solo di restare a casa, all'inizio sembrava anche facile, a tratti piacevole, ma la tensione cresce in maniera esponenziale e le paure sono all'ordine del giorno. Io sto bene, sono sempre la stessa, la realtà è quella ad essere cambiata. 

E se ormai questa viene chiamata "normalità", allora non vedo l'ora di tornare in quel mondo che di "normale" non ha proprio nulla.

ELOISA TUCCILLO

 


Commenti

Post più popolari