L'ANSIA DEL FUTURO
La situazione di emergenza sanitaria dovuta
al Codiv-19 ha comportato un grande stop per la nostra vita, almeno per come la
conoscevamo fino al 9 marzo. Questo da un lato ci ha sicuramente lasciati
disorientati e angosciati, poiché del tempo in cui prima correvamo senza sosta
sempre in ritardo tra i mille impegni non sapevamo più che farne, ma dall’altro
ci è stata data una grande opportunità, quella di riflettere davvero su noi
stessi. Il disorientamento che abbiamo provato deriva, se riprendiamo il
pensiero del filosofo Pascal, dal fatto che l’uomo tende a rifuggire dal
pensiero su se stesso e dai problemi esistenziali attraverso il divertissement, ovvero il lavoro e il
divertimento. Pascal affermava: “gli uomini, non avendo potuto guarire la
morte, la miseria, l’ignoranza, hanno creduto meglio, per essere felici, di non
pensarci”. D’altro canto il virus ci ha regalato una nuova consapevolezza: non
siamo immortali e invincibili, come a volte ci sentiamo, magari a causa della
giovane età. In particolar modo, nel mio caso, mi sono resa conto in questi
momenti sola con me stessa di come gran parte della mia vita, dei miei pensieri
fossero principalmente concentrati su quel che sarà. Mi sono resa conto con
grandissimo rimpianto di tutte le occasioni che ho sprecato aspettando il
“momento giusto”, che probabilmente a causa della pandemia non arriverà più.
Infatti ho sempre sentito molto forte il peso delle piccole e grandi scelte che
sto facendo in questi anni, poiché convinta che esse avrebbero influenzato
profondamente il mio futuro, poi basta una pandemia globale per rimettere tutto
in discussione. La cosa più grave è che “l’ansia del futuro”, spesso mi ha
portato ad essere paralizzata dall’angoscia, in senso kierkegaardiano, evitando
di seguire il famoso “Carpe diem” di Orazio. Al contrario, la riflessione su me
stessa mi ha portato a rivivere i piccoli momenti di cui era piena la mia
quotidianità, quei momenti in cui ero felice, ma in cui non mi rendevo conto
della mia felicità, poiché con il pensiero viaggiavo a ciò che sarebbe venuto
dopo e dopo ancora, riempiendomi di ansie e paranoie. Perciò se mi chiedono di
scegliere un’immagine che rappresenti appieno il mio passato, scelgo
un’immagine che ho ritrovato di recente, dopo un pomeriggio saccheggiando i
vecchi album, che raccontano di un tempo spensierato e libero da angosce e
preoccupazioni. Rivedere le foto mi ha provocato un senso di gioia poiché
tantissimi ricordi si sono dischiusi, che probabilmente a causa della frenesia
che caratterizzava ogni mia giornata avevo completamente rimosso. Secondo me il
bello del passato è il fatto che inevitabilmente ti cambia e ti influenza, i
cugini che si vedono nella foto sono sicuramente stati un modello importante
nella mia crescita, ma allo stesso spesso resta silente e passa inosservato,
agisce a livello inconscio, ma con un po’ di concentrazione esso rimane a
portata di mano, portando con sé inevitabilmente la gioia e la nostalgia. Anche
i ricordi negativi sono importanti per la continua crescita della persona,
poiché sicuramente sono l’insegnamento che ci rimane più impresso nella mente,
e anche se ci riporta a galla emozioni difficili da accettare, esse
costituiscono un monito per il futuro. Quest’ultimo, se dovesse essere
rappresentato con un’immagine, lo immagino come un sentiero che si dirama in
tantissime strade, ognuna delle quali si dirama in moltissimi sentieri, che
spesso si intersecano tra loro e appaiono infiniti all’orizzonte. Il futuro è
l’insieme delle infinite possibilità davanti a noi, e proprio le nostre scelte
tracciano in sentiero che imboccheremo. Tuttavia l’esperienza del coronavirus
ci ha insegnato che quello che accade non dipende esclusivamente da noi, ma
anche dalle scelte di tutti coloro che ci circondano. Tuttavia credo che il
modo in cui noi reagiamo nelle diverse situazioni sia la cosa fondamentale per
raggiungere i propri obiettivi, anche passando da strade secondarie, poiché basta
un dettaglio affinché tutto possa cambiare. Infine il presente secondo me è il
tempo più controverso, poiché è il punto di incontro tra passato e
futuro, ed è per questo estremamente fuggente. L’immagine che ho scelto
rappresenta la fugacità di questo tempo, attraverso l’orologio che ha catturato
l’istante esatto in cui è stata scattata la foto, catturando così quell’istante
di presente. La fotografia è uno strumento fondamentale, poiché quando
scattiamo delle foto il nostro scopo è quello di catturare, oltre ai soggetti,
anche il momento e in particolare l’emozione che proviamo in quel momento.
Secondo me il presente rappresenta proprio quella emozione, che sarà
irripetibile. Inoltre gli strumenti digitali come la fotografia hanno un altro
significato, poiché rappresentano quel ponte che ci permette di entrare in
contatto con gli altri. In questi giorni il nostro presente è caratterizzato da
tante videochiamate, tanti messaggi, tante lezioni online. Questo ci porta a
chiedere se il presente sia effettivamente quello che viviamo attraverso un
cellulare, se si possono provare vere emozioni attraverso uno schermo. La
risposta che questi giorni ci stanno regalando è che si, si possono provare
ancora emozioni, anche se sono diverse da quelle che eravamo abituati a provare
e a cui guardiamo con nostalgia. Per concludere, penso che gli eventi che
sconvolgono completamente la nostra vita, com’è stato il coronavirus, a lungo
termine abbiano degli effetti positivi poiché in un mondo che stava diventando
sempre più menefreghista, abbiamo imparato a riflettere, e soprattutto a
renderci conto degli errori. In particolare io ho riscoperto il senso del
“carpe diem” e mi sono liberata dall’angoscia per il futuro, impegnandomi da ora in poi per essere me stessa, minuto per minuto.
FEDERICA MARINELLI VC




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