Ci sono infiniti modi di fare del bene e di fare del male


Nei secoli la filosofia ha cercato di spiegare cosa è il Bene e cosa è il Male, ma si è giunti alla conclusione che ciò che può essere Bene per un primo individuo può essere il Male per un secondo individuo. Di conseguenza il compito della filosofia è stato non quello di dirci cosa sia giusto o sbagliato, ma di farcelo intendere attraverso lo studio e la ricerca.
Nel mondo odierno ci sono infiniti modi di fare del Bene o del Male e non c’è nessuno che possa evitare di fare l’uno evitando per sempre l’altro, poiché qualsiasi sia l’azione che facciamo, anche la più stupida, avrà sempre delle ripercussioni nella vita nostra o degli altri.
Tra gli esempi più stupidi possono esserci: come rubare qualsiasi oggetto anche se non di valore, arrivare tardi ad un appuntamento, buttare cose per terra o mentire.
Quando, però, ci accorgiamo di aver fatto qualcosa di sbagliato, nella maggior parte dei casi tendiamo a rimediare tentando di fare del Bene. Purtroppo non esiste un modo per smettere di fare del Male e questo è stato spiegato anche da Sant’Agostino, il maggior esponente della patristica. Agostino indentificava il Bene in Dio, ma non riusciva a spiegarsi l’esistenza del Male se tutto era stato creato da Dio, identificato come Bene. Se Dio è Bene, Bene ed Essere coincidono, dunque il Male non può essere creazione di Dio.
Il Male è insito nel limite, quindi Dio, creando esseri finiti, crea inevitabilmente il Male e il Dolore. Se Dio, però, avesse creato esseri illimitati, non avrebbe fatto altro che riaffermare il suo Essere rischiando addirittura di poter essere superato. Una spiegazione religiosa è stata data dall’episodio di Adamo ed Eva: la trasgressione alle regole imposte da Dio è stata la causa del peccato originale dell’uomo. L’essere, dunque, è costituito da sofferenze nello stesso momento in cui esso esiste. Per essere felice l’uomo dovrebbe aderire alle volontà del Sommo Essere; la felicità, infatti, pienezza dell’essere.
Personalmente non credo di aver avuto direttamente esperienze con il Male, ma se dovessi dire quello che si è avvicinato di più parlerei della mia esperienza durante il periodo della scuola media in cui, a causa di gerarchie fondate sul nulla, coloro che non rientravano nella cerchia dei “VIP” venivano esclusi e denigrati. Nonostante ciò, la cosa non mi tangeva particolarmente grazie al rapporto che avevo, e tuttora ho, con i miei amici e la mia famiglia.
                                                                                          
     Giuseppe Angelillo 4C

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